Cambiare lo Sblocca Italia sulle concessioni autostradali. Inizia a franare il decreto piu’ contestato dello scorso anno e sembra proprio che, come da dichiarazioni raccolte subito dopo l’approvazione, del provvedimento iniziale sia destinato a rimanere ben poco. Con un sospiro di sollievo per tutti noi e per l’ambiente. Stavolta tocca all’art. 5. Dopo la richiesta avanzata nei giorni scorsi da Raffaele Cantone al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il fronte dei democratici si apre e interviene il deputato dem Umberto Marroni sulla questione. “Viste le condisibili perplessità espresse dal Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Cantone sulla proroga delle concessioni autostratali prevista dal controverso art. 5 del cosidetto ‘Sblocca Italia’, ritengo sia quanto mai necessario fare chiarezza sugli impegni in termini di opere pubbliche realizzate o non realizzate dai concessionari, che sono alla base della concessione stessa, monitorando e verificando tra l’altro anche le varie concessioni in essere su tutto il territorio nazionale. – ha detto Marroni – Ritengo inoltre che rappresenti una priorità per il Paese elaborare una nuova norma nazionale per superare i regimi di proroga e garantire gare pubbliche e trasparenti, limitando a casi specifici e necessari l’attuazione dei regimi concessori e mantenendo l’intervento pubblico su asset strategici come le reti. Sarebbe auspicabile – ha concluso Marroni – inoltre superare molti dei regimi concessori anche per quel che riguarda gli enti pubblici e le società partecipate, ove non strettamenti necessari”. Stralciare l’articolo 5 del provvedimento, che prevede il prolungamento delle concessioni autostradali a fronte di nuove investimenti, e mettere in campo una legge organica che riguardi solo le concessioni autostradali e’ dunque . La norma dello Sblocca Italia potrebbe essere in contrasto con quello che da tempo ha comunicato l’Unione europea in merito alle concessioni che devono essere messe a gara pubblica.